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Il Comando della Brigata a Pec /Peja è ormai consolidato. A fare la guardia troviamo i Lagunari del Reggimento SERENISSIMA in uno scenario molto diverso da quello in cui eravamo abituati a vederli.

 
 

Bisogna dire che ormai tutte le unità di VFB sono abituate ad operare in tutte le situazioni e tutti ormai hanno già fatto almeno un ciclo in Bosnia-Erzegovina, dove sappiamo benissimo che d'inverno il termometro spesso è in picchiata Infatti sotto Natale a Sarajevo città sono caduti 110 cm di neve, bloccando l'aeroporto (dove pure vi sono mezzi spazzaneve) e anche il traffico nelle ripide strade della città.Diciamo subito che il morale del contingente ci è sembrato altissimo. D'inverno, con la neve alta e un gran freddo, ci si sarebbe attesi un certo affaticamento, invece tutti hanno risposto al meglio. Si tratta di diverse migliaia di uomini in un contesto simile a quello vissuto in Bosnia-Erzegovina, solo che qui l'Italia, proprio per quanto ha dimostrato di saper fare, gioca un ruolo ancora più importante. Diciamo subito che il morale del contingente ci è sembrato altissimo.

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Lagunare KFOR

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Questo Lagunare mostra il buon equipaggiamento su cui oggi possono contare i militari italiani, dopo il massiccio acquisto di dotazioni aggiuntive. Ormai è indispensabile poter disporre di scorte per impieghi in tutti i climi.

 
 

D'inverno, con la neve alta e un gran freddo, ci si sarebbe attesi un certo affaticamento, invece tutti hanno risposto al meglio. Si tratta di diverse migliaia di uomini in un contesto simile a quello vissuto in Bosnia-Erzegovina, solo che qui l'Italia, proprio per quanto ha dimostrato di saper fare, gioca un ruolo ancora più importante. Per dare l'idea di come sanno reagire i militari italiani, i Lagunari ci hanno detto che appena si è scatenata la nevicata gli uomini del Plotone Esplorante hanno inforcato gli sci che si erano portati al seguito, e sono andati di pattuglia, dimostrando di poter mantenere la prontezza operativa in qualsiasi situazione, passando dai barchini e dai mezzi da sbarco ai veicoli da neve.  

 
 

Ufficiali italiani portoghesie spagnoli nel corso di una attività in comune. Ormai la collaborazione fra questi tre paesi ha raggiunto ottimi livelli, grazie al continuo impiego fianco a fianco in varie operazioni. Si spera che presto anche l'EUROFOR venga utilizzata.

. Ufficiali KFOR in attività comune

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I Lagunari hanno la loro base a Djakovica in una struttura già sistemata in città dove non mancano il bar e lo spaccio. L'attività è quella consueta con posti di blocco e pattuglie di giorno come di notte. La nevicata ha costretto a un lavoro aggiuntivo per mantenere in ordine la viabilità e raggiungere anche i villaggi più isolati. I postumi del conflitto sono ancora gravi, per cui bisogna, per esempio, essere certi che nessuno rimanga senza viveri, senza assistenza medica e alle prese con altri problemi, come la mancanza di collegamenti telefonici. Ovviamente accanto a questa attività occorre anche mantenere pienamente operativo tutto il dispositivo militare perché la tensione rimane alta, sia internamente che nel confinante Montenegro.

 
 

In ottobre una colonna con profughi serbi, con quattro autobus e molte auto sotto scorta olandese, proprio a Pec/Peja ha avuto dei problemi ai mezzi, si è frammentata e, per giunta, ha in parte sbagliato strada, giungendo nel centro della città. Quando gli albanesi si sono accorti di questa presenza hanno subito iniziato un assalto e, in poche decine di secondi, la situazione si è fatta drammatica. Sono immediatamente intervenuti i Carabinieri della vicina stazione e, subito dopo, il reparto di pronto intervento della Brigata. Le famiglie serbe sono state fatte rifugiare nella caserma dei Carabinieri, ma le auto erano già state date alle fiamme ed è stato solo alla rapidità d'intervento dei militari italiani, che hanno istantaneamente abbandonato la mensa, che si è evitato il peggio. Per esempio, i Lagunari sorvegliano tutta una serie di obiettivi civili, come il monastero ortodosso di Decani o la chiesa di Djakovica, oggetto già di numerosi attacchi e semi distrutta nei giorni in cui gli albanesi tornarono in città.

 
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C.do di Rgt. a Djakovica KFOR   Controllo passaporti KFOR   VM90 del Plt. Esploratori KFOR   Sorvegl. Chiesa Ortodossa di Djacovica   Sorvegl. Chiesa Ortodossa di Djacovica

 
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Semovente M109 L

Leopard 1 ARV      Leopard 1A5

 
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