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Esercito Italiano  
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LA FAMIGLIA PUMA

Dopo la fortunata famiglia di veicoli blindati 4x4 Fiat 6616 (6614, progettati negli anni '70 e venduti in quantità sia in Italia che all'estero nel 1984-85 l'Iveco di Bolzano pose allo studio una nuova generazione di mezzi corazzati ruotati. Su iniziativa privata della ditta vennero progettati e realiz­zati sotto forma di prototipo ben 3 tipi diversi di veicoli; il modello 6634 da ricognizione leggera, del peso di circa 5t il 6633 versione trasporto truppe, sempre 4x4, e il 6636, un veicolo da combattimento e appoggio di fuo­co per la fanteria in configurazione 6x6, ar­mato con un cannone da 90 mm in torretta. Sebbene rimasti allo stadio sperimentale, questi mezzi sono serviti da base per lo studio di una nuova gamma di blindati ruotati concepiti espressamente per le esigenze dell'Esercito Italiano. In particolare il mezzo più leggero della famiglia, il 6634, ha ispirato notevolmente i tecnici del Consorzio Iveco Fiat OTO Melara nella progettazione del Puma, presentato sotto forma di prototipo all'esposizione Esercito 2000 tenutasi nel  poligono di Monteromano nel 1987. A quell'epoca, l'esigenza di costituire forze di intervento rapido ad elevata mobilità strategica per il ridispiegamento in teatri operativi lontani e per la difesa delle retrovie da azioni concorrenti nemiche (sbarchi anfibi e di truppe avio-elitrasportate) aveva indotto vari eserciti della NATO a considerare l'impiego di blindati ruotati in seno a grandi unità aviotrasportabili e a reparti destinati alla difesa territoriale. Così l'Esercito Italiano, abbandonando una filosofia d'im­piego dei mezzi corazzati che aveva privile­giato per tuffo il dopoguerra la configurazio­ne cingolata, decise di ricorrere a blindati ruotati per compili speciali e di seconda linea, In quest'ottica, il Puma veniva visto sia come mezzo leggero da ricognizione ravvicinata, in grado di trasportare un nucleo di esploratori e destinato ad affiancare la blindo pesante Centauro nei reparti di cavalleria, sia come veicolo multiruolo per il sostegno di reparti di aviotruppe Unità combinate Puma Centauro, grazie all'elevata prontezza di spiegamento e all'altrettanto elevata mobilità lungo itinerari stradali, avrebbero dovuto costituire l'avanguardia di brigate blindate incaricate dell'eliminazione di teste di ponte o di incursioni nemiche nel centro-sud della penisola o nella pianura Padana, prodotte da aviosbarchi o da assalti anfibi. Successivamente, constatata l'elevata potenza di fuoco della Centauro e il suo potenziale impiego quale cacciacarri, venne previsto l'impiego di squadroni blindati anche in zona di combattimento, alla frontiera orientale, per l'assolvimento dei compiti classici della cavalleria: esplorazione, sicurezza, azioni ritardatrici e inseguimento.

  
  

Uno dei principali requisiti, imposto dall'Esercito Italiano relativamente all'ingombro del Puma, richiedeva la capacità di caricamento a bordo dell'elicottero pesante Chinook. Unità di paracadutisti si sarebbero servite del Puma come postazione mobile e protetta per il lancio di missili controcarri Milan o TOW, per l'impiego di mitragliatrici pesanti da 12,7 mm e per altre funzioni quali posto comando, mezzo da esplorazione e per incursioni a breve raggio, per il trasporto di munizioni e materiali sensibili, collegamento e così via. Alla fine degli anni '8O alla versione 4x4 si affiancò la 6x6, con maggiori capacità di carico e in grado di assolvere anche il compito di veicolo trasporto fucilieri. Al prezzo di un aumento del peso e dell'ingombro, che non inficiava però la possibilità di elitrasporto al gancio baricentrico, la 6x6 offriva un miglioramento delle prestazioni di mobilità fuoristrada e una maggiore capacità di sopravvivenza allo scoppio di mine anticarro a pressione. Ristrettezze finanziarie, la disponibilità di un certo numero di veicoli da trasporto truppe ruotali Fiat 6614 e la realizzazione degli auto-protetti VM-90P hanno ritardato sensibilmente l'entrata in produzione di serie del Puma. Il programma di approvvigionamento, già approvato nel 1995-96 con due distinti decreti del Ministro della Difesa, rispettivamente per 250 veicoli nella versione 4x4 e 400 nella versione a 3 assi, è stato rivisto e corretto nel corso del 1999. Attualmente sono previsti 250 Puma 6x6 e 330 blindo a due assi, da distribuire ai reparti a partire dal 2001.

Blindato sperimentale Fiat Iveco 6634

  
  

Il protrarsi per oltre 13 anni del programma di sviluppo e sperimentazione e l'insorgere di nuove esigenze operative, legate essenzialmente alle missioni di supporto alla pace all'estero hanno determinato notevoli mutamenti circa le ipotesi di impiego operativo del Puma e i criteri di assegnazione alle varie armi e specialità. I piani aggiornati prevedono di equipaggiare con la versione 4x4 i reggimenti di cavalleria che svolgono funzioni RSTA (ricognizione, sorveglianza e acquisizione obietttivi), i due reggimenti dell'arma base della brigata aeromobile «Friuli» e il battaglione «Monte Cervino» del Comando Truppe Alpine. Il modello 6x6 andrà, invece, in dotazione ai reggimenti paracadutisti della «Folgore», ai reggimenti alpini delle forze di proiezione/reazione e al Reggimento Lagunari “Serenissima”

  
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Caratteristiche Puma 4x4

Le Caratteristiche Generali

  
  

Fatta eccezione per un leggero incremento della potenza del motore, per il riposizionamento dei fanali anteriori e delle griglie di aerazione del motore e per alcune modifiche all'abitacolo del pilota (munito di rollbar), la configurazione generale della versione 4x4 è rimasta sostanzialmente quella del primo prototipo. Lo scafo in acciaio, con pareti superiori molto inclinate, è in grado di resistere al tiro di armi leggere e presenta ben 6 portelli di accesso, tre superiori e altrettanti ricavati sulle fiancate e nella parte posteriore. Il motore, in posizione anteriore, contribuisce ad aumentare la protezione frontale e le capacità di sopravvivenza dell'equipaggio. Il  posto di pilotaggio si trova in posizione ar­etrata, quasi al centro dello scafo, ai fin di una maggiore sicurezza contro lo scoppio di mine anticarro. Rispetto agli analoghi mezzi della categoria scout car di recente realizzazione, il Puma è l'unico che dispone di iposcopi di guida anziché di semplici pannelli in blindovetro: alla facilità di guida consentita da una visione diretta ed immediata del terreno circostante, è stato infatti preferito un maggiore livello di protezione del vano di pilotaggio. I portelli di scafo sono muniti ciascuno di un'ottica in blindovetro e di una feritoia, mentre il capo­blindo dispone di 6 iposcopi in posizione leggermente sopraelevata.

  
  

Il motore a gasolio eroga una potenza di 180 hp, che consente al meno una velocità massima su strada di oltre 100 krn/h. La trasmissione automatica, il volante dello sterzo (di tipo automobilistico) e l'impianto frenante a dischi autoventilanti facilitano il pilotaggio. Le sospensioni sono indipendenti sulle 4 ruote con ammortizzatori idropneumatici. Rilevante è l'autonomia su strada, di oltre 700 km, mentre il raggio di svolta e di soli 6 metri. Il Puma è in grado di superare senza preparazione guadi profondi 70cm. Come equipaggiamenti standand sono presenti un impianto antincendio, un sistema di condizionamento dell'aria e uno di protezione NBC. In relazione alle ridotte dimensioni del mezzo, lo scafo a fondo piano garantisce una buona capacità di carico di matenali e una discreta abitabilità per una squadra di 4 soldati equipaggiati, compreso il pilota. Quale armamento è previsto un semplice supporto a ralla per l'impiego di mitragliatrici leggere o pesanti, oltre a due serie di tubi lancianebbiogeni.

  
  

I nuclei esploratori trasportati a bordo della blindo possono appiedare per il riconoscimento di itinerari, lo svolgimento di ricognizioni e rastrellamenti a breve raggio, la costituzione di posti di osservazione, di allarme o posti di controllo, nonché per garantire la difesa vicina delle blindo pesanti durante il superamento di interruzioni e passaggi obbligati o l'attraversamento di boschi e centri abitati. La squadra esploratori, su un comandante e 7 soldati dotati di lanciamissili Milan, lanciarazzi Panzerfaust 3, lanciagranate da 40 mm, mortaio d'assalto da 60 mm e mitragliatrice leggera Minimi, sarà suddivisa su due veicoli. Lo squadrone esplorante sarà articolato su un plotone comando e supporti e 3 plotoni esploranti, ciascuno con 4 Puma, due motocicli e due blindo pesanti. Il Puma ha un'ottima discrezione (intesa come minima rilevabilità acustica e all'osservazione visiva e con sensori IR), così da ridurre la capacità avversaria di individuazione, riconoscimento e identificazione del mezzo. Ciò rende il Puma 4x4 un veicolo particolarmente indicato per compiti di «esplorazione nascosta» (by stealth, secondo la terminologia NA­TO), basata su agili pattuglie equipaggiate con automezzi blindati fuoristrada e motocicli i cui procedimenti d'azione prevedono l'acquisizione e la trasmissione di dati informativi sul nemico e sull'ambiente, evitando a priori l'ingaggio in combattimento dell'avversario.

Puma 6x6

  
  

Le pattuglie di tipo pesante, formate da blindo pesanti Centauro e Puma, potranno svolgere l'esplorazione mediante azioni di combattimento o di forza, operando a cavaliere dei principali itinerari per ricercare il contatto con le forze avversarie ai fini di rilevarne presenza e consistenza attraverso azioni di fuoco e/o movimento. Altri compiti assegnati dalla dottrina NATO alle unità esploranti in operazioni di guerra sono quelli di sicurezza e protezione (nell'ambito di dispositivi di osservazione e allarme, dispositivi d'avanguardia o fiancheggianti, forze di copertura), il controllo di zone estese, il contrasto di azioni concorrenti, l'occupazione preventiva di aree e punti di particolare importanza, la prosecuzione degli sforzi in profondità, la difesa di aree sensibili e gli interventi a contrasto di infiltrazioni.

  
  

In quest'ottica, il Puma 4x4 è quindi idoneo a soddisfare i particolari requisiti dei reggimenti di cavalleria esploranti inquadrati nelle brigate «Pozzuolo del Friuli», «Garibaldi» e «Friuli». L'attuale ordinamento dell'Esercito Italiano non prevede per le unità corazzate e meccanizzate/motorizzate a livello di reggimento/brigata la presenza di reparti esploranti specializzati, a differenza di quanto avviene in molti altri eserciti, a partire da quello americano dove ogni battaglione carri o di fanteria dispone di un plotone con 6 cingolati da ricognizione M3 Bradley. Soprattutto le formazioni cingolate pesanti hanno bisogno di operare costantemente in un quadro di sicurezza (ad esempio durante le soste o in movimento di avvicinamento al nemico), garantito da mezzi leggeri poco vistosi e spendibili, utili anche per compiti di collegamento, scorta convogli logistici e pattuglie guida. Anche il battaglione alpini paracadutisti «Monte Cervino», destinato a svolgere funzioni di ricerca e raccolta informazioni a favore del Comando Truppe Alpine, disporrà del VBL Puma 4x4, mezzo che possiede tutte le caratteristiche di mobilità, leggerezza e facile occultabilità richieste dai reparti ranger. Grazie alla capacità di essere trasportato all'interno dell'elicottero medio CH-47C, o appeso al gancio baricentrico, il Puma 4x4 verrà distribuito anche ai due reggimenti di fanteria leggera della brigata aeromobile «Friuli». Ogni squadra fucilieri, composta da 8 uomini, verrà trasportata a bordo di 2 veicoli.

Puma 6x6 con mitragliatrice da 12,7 mm in torretta

  
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La Versione 6x6

  
  

Il  Puma 6x6 conserva molte delle componenti meccaniche della versione a 2 assi (dal motore all'impianto frenante), ed è caratterizzato da una sagoma estremamente contenuta: lo scafo è alto solo 1,7 m, mentre la sua lunghezza è inferiore di 80 cm rispetto a quel­la del Fiat 6614. Ciò ha riflessi positivi sulla capacità di sopravvivenza, anche se influisce negativamente sulle possibilità di trasporto di una squadra di fanti completamente equipaggiati. Il sistema di sospensioni indipendenti idropneumatiche per tutte e sei le ruote, il cambio auto­matico Renk e l'elevato rapporto potenza/peso (24 hp/t) consentono discrete possibilità di movimento fuoristrada. La configurazione a sei ruote motrici e due assi sterzanti, lo scafo a fondo piatto e la collocazione del posto di pilotaggio sopra il secondo asse denotano una cura particolare per le capacità di sopravvivenza allo scoppio di mine anticarro. L'armamento è costituito da tubi lancianebbiogeni e da una mitragliatrice pesante da 12,7 mm. Un'arma automatica come la Brovvning, con buona scorta di munizioni, torna utile - oltre che per l'autodifesa del mezzo - anche nella tecnica di ricognizione col fuoco, che consiste nella distribuzione di lunghe raffiche in un ampio settore di tiro orizzontale o contro obiettivi puntiformi dove si presume la presenza dei nemico, per indurlo a rispondere al fuoco e a svelarsi.

  
  

Caratteristiche Puma 6x6

Per lungo tempo le truppe paracadutiste italiane non hanno avuto in dotazione un veicolo tattico fornito o meno di protezione, appositamente studiato per operazioni aeromobili, ma si sono dovute accontentare di mezzi adattati sommariamente allo scopo, come le AR-76 con meccanica irrobustita o i veicoli cingolati da trasporto truppe VCC-1. Solo in tempi recenti la situazione è migliorata, con la distribuzone di vari modelli di mezzi ruotati tattici elitrasportabili o aviolanciabili sotto forma di un solo carico condizionato come motocarrelli, motocicli, mototricicli MTA-90 ed MLA-90, destinati ad incrementare le capacità di trasporto logistico a terra dei reggimenti paracadutisti. La brigata «Folgore» necessita però anche di un blindato da combattimento multiruolo e da trasporto truppe, come il Puma 6x6, da affiancare ai VM-9OTK muniti di pannelli di protezione in materiali compositi. I requisiti essenziali di tale mezzo sono la capacità di trasporto a bordo di aerei C-130, una larga autonomia logistica e la flessibilità d'impiego. All'occorrenza il blindato deve essere facilmente riconvertibile in posto comando mobile, centro radio, ambulanza o veicolo per il trasporto di personale e materiali o per il traino di artiglierie, L'impiego in operazioni aeromobili impone anche una grande affidabilità e la necessità di un ridotto sostegno logistico, in termini di bassi consumi di carbolubrificanti e facilità di riparazione e manutenzione.

  
  

Particolare enfasi va posta anche sulla polivalenza d'impiego e sulla capacità di rapida riconfigurazione dell'armamento e degli allestimenti interni per l'assolvimento di un gran nu­mero di missioni (che vanno dall'esplorazione ai supporto di fuoco, dalla caccia carri al trasporto truppe), in considerazione della ridotta disponibilità di aerei da destinare al trasporto di mezzi di supporto e sostegno al combattimento. Un blindato leggero può tornare utile anche alle truppe speciali del reggimento «Col Moschin» nelle missioni di infiltrazione e ricognizione in profondità dietro le linee nemiche, oppure in missioni di pattugliamento a largo raggio per il controllo di zone estese. La manovrabilità sugli stretti tornanti delle strade di alta montagna, la semplicità di manutenzione e la versatilità d'impiego hanno indotto il Comando Truppe Alpine ad interessarsi al Puma 6x6 come mezzo blindato polivalente e da trasporto truppe, da affiancare al VM-9O nelle azioni di combattimento nei fondovalle e al di fuori dell'ambiente montano, soprattutto nel corso di operazioni di supporto alla pace. lì Puma appare idoneo a supportare unità di fanteria leggera destinate ad operare in piccole formazioni con spiccata autonomia operativa e ridotto sostegno logistico. Il mezzo andrà così ad equipaggiare prioritariamerte i reggimenti alpini della brigata «Taurinense», particolarmente orientati all'impiego fuori area (anche come componente della forza di reazione immediata della NATO>. Nel corso di operazioni di mantenimento della pace potrà risultare prezioso l'intervento di veicolo blindati leggeri ruotati da trasporto truppe per il pattugliamento di linee di demarcazione, difesa di itinerari, scorta convogli, attivazione di check point e simili.

  
  

Criteri di economia impongono che nei reggimenti di fanteria leggera (alpini, paracadutisti e fanteria elitrasportata) il numero di Puma venga commisurato alle esigenze di una sola compagnia, con i restanti reparti fucilieri montati su VM-90TK. La squadra imbancata sul Puma 6x6 dovrebbe essere composta da 7 uomini (compreso il comandante), dotati come armi di reparto di un Panzerfaust 3, una Minimi, un mortaio leggero, un fucile a pompa e un lanciagranate da 40 mm; al momento non sono previste versioni del Puma modificate in funzione di piattaforma mobile per mortai medi o per il lancio di missili controcarri o contraerei leggeri. La compagnia di fanteria leggera blindata sarà costituita da 4 plotoni con un totale di 13 VB  un'autovettura da ricognizione, un VM-90 e due ACM-90).

Il Puma 6x6 è destinato a prendere il posto del VCC-2 nel Reggimento Lagunari «Serenissima», la cui capacità di movimento in acqua sarà garantita esclusivamente da battelli pneumatici, barchini e veicoli cingolati anfibi AAV-7, ottenuti dalla riconversione degli attuali LVTP-7. 

Puma 6x6

  
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Varianti e Migliorie

  
  

Sono allo studio varie migliorie, da apportare nel corso della produzione o come retrofit, ad entrambe le versioni del Puma Le più importanti riguardano l'applicazione di corazzature balistiche aggiuntive, l'installazione di un sistema di allarme laser e di un verricello posteriore e modifiche finalizzate alla riduzione della segnatura IRT. Per il solo Puma 6x6 è in corso an­he la sperimentazione dell'installazione per una mitragliatrice Browning da 12,7 mm a comando remoto di osservazione e tiro, azionabile elettricamente dall'interno del veicolo, studiata dalla Otobreda. Sull'esempio del veicolo blindato 4x4 da ricognizione Zobel, in corso di adozione da parte del Deutsches Heer, un'aliquota di Puma 4x4 dei reggimenti di cavalleria dovrebbe essere dotata di una piattaforma estensibile multisensoriale montata su braccio telescopico, per l'osservazione in modalità passiva del campo di battaglia e l'acquisizione degli obiettivi. I sensori dovrebbero includere una camera TV, un visore termico, un telemetro laser e rilevatori di allarme laser e radar. La componente elettronica sarebbe completata da un sistema di comando, controllo e navigazione e da un apparato radio digitale ad agilità di frequenza. Dal Puma 6x6 potrebbe essere facilmente estrapolata una versione per osservatori d'artiglieria, munita di apparati radio supplementari, terminale SAGAT telegoniometro la­ser, GPS e cartografla digitale, in vista della sostituzione degli Ml 13 attualmente in linea.

  
  

Puma 4x4 equipaggiato con MG42/59

É in fase di studio di fattibilità lo sviluppo di una versione da ricognizione radiologica e chimica del Puma 6x6 da distribuire al reggimento di difesa NBC per il prelevamento e l'analisi di campioni contaminati, la rilevazione della presenza di fallout radioattivo e di aggressivi chimici neurotossici nell'atmosfera e la trasmissione degli stati d'allarme in tempo reale. Gli attuali scenari operativi, caratterizzati da diradamento delle forze e dall'elevato dinamismo delle azioni, richiedono squadre NBC equipaggiate con apparati da ricognizione/rivelazione chimico nucleare con capacità di movimento fuoristrada ed elevata autonomia, integrabili in una rete di osservazione e allarme gestita in maniera accentrata, in grado di operane in condizioni di elevata protezione del personale per lunghi periodi. I requisiti dell'Esercito Italiano prevedono a questo proposito un mezzo blindato ruotato a trazione totale, con 4 uomini di equipaggio, capace di rilevare la presenza e l'intensità di radiazioni gamma, prelevare ed esaminare campioni di terreno contaminato da aggressivi chimici allo stato liquido, rilevare la presenza di agenti chimici allo stato vaporoso e di diffondere preavvisi di allarme di contaminazione nucleare e chimica mediante elaboratori associati a sistemi di navigazione e posizionamento, sensori meteorologici e apparati radio VHF e HF.

  
  

Per soddisfare le esigenze più immediate di addestramento e qualifica del personale, sperimentazione delle procedure operative e per disporre in tempi brevi di una reale capacità operativa nel settore, anche per un eventuale concorso alla Protezione Civile, è stata decisa l'acquisizione di un lotto di 14 blindati ruotati VAIR francesi in configurazione da ricognizione NC. I mezzi verranno assegnati alle 4 compagnie NBC del reggimento «Cremona», ciascuna dotata di un plotone da ricognizione e rivelazione radiologica/dinamica. Per completare le dotazioni del reparto verrà valutato, in alternativa all'acquisizione di ulteriori VAB Reco, la speciale versione del Puma. Il 6x6 appare idoneo al combattimento in operazioni di media/bassa intensità e a compiti di controllo del territorio in ambito nazionale e in operazioni fuori area di mantenimento della pace. Caratterizzato da buone doti di maneggevolezza e mobilità su strada e su terreno non compartimentato, il 6x6 suscita peraltro qualche perplessità nell'impiego quale veicolo da trasporto truppe, a causa delle ridotte capacità ergonometriche e di trasporto di uomini ed equipaggiamenti, rispetto ad altri mezzi della categoria. Il Puma 6x6 verrà impiegato anche da reparti di fanteria leggera in situazioni operative laddove sarebbero esuberanti le prestazioni di mezzi più potenti e costosi, quali il VBC 8x8 e il Dardo. Più interessante appare il modello 4x4 per le sue doti di aeromobilità, furtività e per le possibilità esploranti, specialmente se verrà posta mano alla versione equipaggiata con un'adeguata dotazione di sensori optoelettronici.

  
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Interno del vano di combattimento

Puma 4x4 in configurazione ambulanza

  
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