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From: Dino Doveri <d.doveri@libero.it>
Subject: e-mail del Lagunare Maurizio Tiberi.
Data: Lun, 30 Dic 2002

 

Caro Direttore Zanotti,

era un pezzo, per i ben noti motivi, che non mi assaliva il buzzo buono di inviare al Sito, un commento od una estemporanea esternazione. Sicuramente molti continueranno a non sentirne il bisogno, altri che avevano accantonato l'idea dell'autosoppressione a causa dei miei interventi, rispolvereranno la sopita idea, sta di fatto che leggendo una delle ultime arrivate alla rubrica "Chi ci scrive...", si è innescata ancora quella fiamma che in me temporaneamente intorpidita, trova alimentazione nello Spirito di Corpo che accomuna i veri Lagunari.

Un bravo dunque al Lagunare Maurizio Tiberi non tanto perché ci scrive dopo circa quindici anni dalla Sua esperienza all'Isola dei Pirati (mi piace da matti quel definirsi "pirati", da coloro che erano in forza a Sant'Andrea: rispecchia l'orgoglio di essere appartenuti ad un gruppo speciale che già faceva parte di una specialità unica, i Lagunari appunto), ne per la ricerca che spero vada a buon fine, dell'ex commilitone Costa di Mestre. Il mio bravo, invece mi viene dettato dalle righe finali della sua lettera: egli saluta con stima e considerazione, il Maresciallo Guido Alessandro, che come leggiamo, gli aveva ammollato una punizione perché chiamato per nome, Guido appunto, da un inferiore in grado. Bravissimo ed intelligente il Lagunare Maurizio Tiberi, per avere magari dopo qualche tempo, interpretato giusto e senza rancore quello che gli aveva trasmesso il Maresciallo Alessandro: senso dell'educazione, rispetto e perché no, dato che siamo in ambito militare, questo richiamo ad un agonizzante rispetto verso l'ordinamento dei gradi e della gerarchia. Infatti egli virilmente scrive: "...nessun rancore Maresciallo... me lo sono meritato!".

Mi sento molto vicino al Lagunare Tiberi, perché io stesso dopo trentacinque anni passati da quando ho finito la naja, quando ho contatti con quelli che sono stati i gradi superiori (non parliamo di Colonnelli o Generali perché quasi quasi anche adesso mi "schiafferei" sull'attenti in loro presenza), non riesco a rivolgermi loro con il "tu" o con irrispettosa confidenza. Taluno mi rimprovera anche attualmente, la mia deferenza verso ex ufficiali o ex sottufficiali in congedo, proponendo per la verità, la teoria che ora sono io verso di Lui, non più obbligato dal regolamento militare; potrà anche essere vero ma l'educazione ed il rispetto sono una buona e vecchia usanza comune, dentro e fuori dell'ambito militare.

Non me ne voglia quindi il Lagunare "Pirata" Maurizio Tiberi, se ho attirato l'attenzione di quei quattro gatti che leggono queste modeste righe, sulla Sua persona; sono sicuro che un apprezzamento da un "vecio" Lagunare gli farà certamente piacere e poi sono sicuro di non sbagliare asserendo contestualmente: onore al merito!

San Marco!!!

Lagunare Dino Doveri.

 

n.d.r. Bentornato al caro Doveri da parte di tutti noi. San Marco!

 

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From: "Enzo Ghisellini" <ghisellini.pietro@libero.it>
Subject: 50° A.C.S.
Data: Ven, 27 Dic 2002

 

Mi chiamo Enzo Ghisellini, sono del 50° A.C.S., ho svolto il servizio presso la mitica Caserma " PEPE " al LIDO di VENEZIA nel periodo dicembre 1975 - ottobre 1976, ricordo il S.Ten. SPERANZA, il Cap. DI LORENZO, il Serg. TREVISIOL.

Chiunque si ricordasse di me, mi può scrivere.

Enzo Ghisellini

 

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From: "Maurizio Tiberi" <maurizio_tiberi@virgilio.it>
Subject: Saluti da un ex Pirata.
Data: Ven, 27 Dic 2002

 

Sono il Lagunare Maurizio Tiberi,

ho visto che in questa sezione c'e' un messaggio di un Lagunare di nome Andrea Costa...e siccome io ne conoscevo uno che ha fatto tutta la naja con me se fosse lui lo vorrei salutare calorosamente. Il Lagunare Costa é di Mestre ed é biondo con gli occhi azzurri era del 7° od 8° Sc 1986 ed é arrivato a Sant'Andrea dopo di me forse verso gennaio o febbraio del 1987. Adesso é sposato ed abita vicino la stazione di Mestre.

Volevo inoltre salutare il Maresciallo Guido Alessandro che una volta mi ha anche punito per averlo chiamato per nome.

Nessun rancore Maresciallo...me lo sono meritato..

Con affetto

Lagunare Maurizio Tiberi

 

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From: "Guido Alessandro"
Subject: Buon Natale.
Data: Lun, 23 Dic 2002

 

Un saluto dal Maresc. Alessandro Guido, con i più vivi complimenti al Presidente della Sezione di Bergamo. Grazie al tuo lavoro c'è ancora la possibilità di fare incontrare i Lagunari in servizio con i Lagunari in congedo.

Un sereno Natale a tutti da parte del Plotone Natanti della Base Anfibia di Sant'Andrea.

Mar. Guido ALessandro

 

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From: "M. Balugani" <baluganir@libero.it>
Subject: Saluti.
Data: Lun, 25 Nov 2002

 

Sono il cap.scelto M.Balugani che purtroppo ahimé non ho avuto la fortuna o l'onore di servire in un reparto speciale come il vostro, ho avuto solo la fortuna di avere come comandante di reparto un Lagunare il Ten.Col. Maccanti presso il reparto comando dell'Accademia ;Militare di Modena, che colgo l'occasione di salutare. Comunque sia ho sempre stimato il vostro reparto, e mi sono sempre informato sulla sua evoluzione. Mi piacerebbe sapere che futuro avrà, io sinceramente vedrei molto bene il progetto di costituire una brigata anfibia insieme ai colleghi del Reggimento San Marco della Marina. Il ruolo di difesa della laguna veneta è ormai obsoleto e superato, l'utilizzo come reparto di fanteria motorizzata è uno spreco di capacità, per non parlare dell'inquadramento nella Brigata di Cavalleria altra cosa insensata. Quindi penso che l'unico modo di rivalorizzare questo reparto sia unirsi coi colleghi della marina per costituire un unica grande unità a costo di trasferirsi in Puglia.

Spero mi sappiate dare una risposta, o perlomeno il vostro giudizio di Lagunari.

 

cap.scelto M.Balugani

 

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From: "Rosario Simonetti" <Lt_rosario208@hotmail.com>
Subject: Salve....
Data: Mar, 03 Dic 2002

 

Salve a tutti, sono il Sottotenente Simonetti,del 180simo corso d'Acccademia, sono stato assegnato alle truppe anfibie e quindi al glorioso Reggimento Lagunari "Serenissima".

Da tempo cerco informazioni sul portale e sulle riviste specializzate ma a quanto pare i più aggiornati e i più completi siete voi dell'associazione.

Per la verità, e me ne rammarico, i miei comandanti non mi sanno dare sufficienti informazioni sul Reggimento, come se non fosse tra i più addestrati e i più completi del nostro Esercito, e  sinceramente vi dico che sarei davvero interessato a sapere qualcosa di più riguardo la possibile formazione della brigata anfibia o simili.

É assurdo che una nazione come la nostra, con le sue caratteristiche geomorfologiche precipuamente costiere, abbia ben due brigate di truppe da montagne e solamente due reggimenti anfibi.

Rimango sconcertato poi di fronte al fatto che il Reggimento non sia valorizzato dai vertici del nostro Esercito, quando poi storicamente è tra i più operativi, quindi chiedo a voi, anche in maniera " informale ", di rendermi più cosciente del mio futuro impiego come comandante di minori unità nei Lagunari.

Vi sarei sinceramente grato se mi rispondeste presto magari con qualche indicazione più precisa sul NOSTRO futuro.

Sinceramente vi ringrazio e vi saluto.

 

Sottotenente f. lag. Rosario Simonetti

180° Corso "Dovere"

 

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From: "Roberta" <m.roberta@email.it>
Subject: Saluti.
Data: Lun, 25 Nov 2002

 

Sono del Battaglione San Marco categoria IN/FCM/ANF SALUTO ALCUNI DEI VOSTRI che hanno lavorato con noi dell'operativo, SPERIAMO DI RIVEDERVI.

Per mare per terram SAN MARCO.

P.S. MA VENEZIA NON DONO' A NOI IL NOME SAN MARCO QUANDO LA LIBERAMMO.

(n.d.r. Più che altro quando fu difesa dagli austriaci durante la Prima Guerra Mondiale!)

 

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SALUTO DAGLI UOMINI DEL BATTAGLIONE A COLORO CHE TEMPO ADDIETRO LAVORARONO CON IL BATTAGLIONE OPERATIVO D'ASSALTO "GRADO". UN SALUTO DALL' IN/FCM/ANF, COLORO I QUALI HANNO  RICEVUTO IL NOME SAN MARCO  DA VENEZIA, CHE FU LIBERATA DA NOI, REPARTO ANFIBIO DELLA MARINA MILITARE.

 

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From: "Labor - Roberto Bozzeda" <rb.labor@tiscali.it>
Subject: Offerta lavoro.
Data: Mar, 12 Nov 2002

 

Mi permetto di offrire ai Vs iscritti e simpatizzanti la seguente offerta di impiego pur non essendo stato un Marò ma un semplice parà, ahimè molti anni fa. Complimenti per il sito

Roberto Bozzeda

 

Labor,società di Ricerca e Selezione del personale, per conto di un’Azienda in rapida espansione cerca ambosessi dalla mentalità positiva, amanti delle nuove tecnologie e delle sfide del mercato che desiderino diventare Consulenti alle Aziende. Auto propria, conoscenza del pc, autonomia nel raggiungimento degli obiettivi, dinamismo, sono le caratteristiche richieste. Il compenso, fisso mensile più provvigioni, è di sicuro interesse; formazione in azienda, supporto tecnico scientifico e affiancamento.  Possibilità di rapida e brillante carriera. Titolo preferenziale: esperienza alla vendita.

Zona di lavoro Bergamo(rif. 3)

Inviare entro il 28 novembre CV a:

rb.labor@tiscali.it ; 

Labor  C.P.123   41012 Carpi (MO)

 

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From: "Adriano Lizza" <adriano_lizza@hotmail.com>
Subject: Maresciallo cercasi.. 
Date: Lun, 04 Nov 2002

 

ALLA VOCE: SAN MARCO!!!!!

Salve cari "Lagunari in congedo". Mi chiamo Adriano Lizza 6° sc 97 al Lido di Venezia e vorrei avere informazioni sul Mar. Ca. Scabbio in servizio alla "G. Pepe" presso l'Ufficio Logistico nel mio periodo di naia.

Inoltre vorrei trovare i miei affezionati baffi Garbin Piero e il cap. Michele Basso per il breve ma intenso rapporto che abbiamo avuto con i nostri superiori e in camerata.

Non vi scorderò mai!!!

 

Adriano Lizza

 

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From: "Andrea Ferrarese" <Andrea.Ferrarese@finmek.com>
Subject: Saluti 3° Sscaglione 96.
Data: Mer, 30 Ott 2002

Un caro saluto a tutti i Lagunari da Andrea Ferrarese (Malcontenta 3/96 - 1/97, 2ª Cp. "Piave"). Un particolare saluto al Maggiore Cillo, al Cap. Puce, al Cap.Vittori e a tutti quelli che ho conosciuto nel corso della mia esperienza "LAGUNARE".

 

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From: <Willer>

Subject: Dalla ragazza di un Lagunare...

Date: Sab, 26 Ott 2002

 

Ciao a tutti i Lagunari, il mio ragazzo fa parte di voi...

É dura per entrambi ma volevo dirgli che sono orgogliosa della sua passione e della forte determinazione che ha nel raggiungere il suo obiettivo.

Siete grandi!

 

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From: "Paolo" <dink.2000@libero.it>

Subject: Quesito. 
Date: Mer, 23 Ott 2002

 

Cari ragazzi sono un riservista con esperienza di teatro operativo.

Vorrei sapere se e quando il Reggimento farà dei richiami per per operazioni in Italia ed all'estero.

Complimenti per il sito e fatemi sapere. Grazie.

Paolo

 

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From: "Dario Biasotto" <d.biasotto@technica.it>
Subject: esperienza lagunare. 
Date: Thu, 24 Sept 2002

 

Sono il Sergente Lagunare DARIO BIASOTTO, 15 mesi passati tra l'ottobre '66 ed il dicembre '67  (in maniera superlativa) a Caserta, Lecce ed il Lido di Venezia fra baffi del 13^ ACS e 45^ AUC . Sono reduce dalla mia prima ALTA a San Donà: è stata una fortissima emozione rivedere marciare e schierarsi all'alzabandiera i nostri Lagunari. Purtroppo tra i presenti non ho riconosciuto nessuno dei "miei": La mia cocciutaggine friulana mi ha portato il giorno dopo a cercarVi su internet. Ho trovato un SUPER-sito: complimenti ai bergamaschi. Mi sono quindi iscritto immediatamente alla Sezione di Caorle  per poter essere ancora  dentro "el leon de San Marco". Un forte abbraccio al Nando Cova  da Varese  presente col suo  nostalgico servizio fotografico dalla "Pepe" ed immortalato tra il M.llo Vito Caputo ed aiutanti dell'ufficio OAIO. Spero di rivedere qualcuno, almeno al prossimo raduno ALTA di Mestre nel 2004. Se volete mi trovate in: d.biasotto@technica.it

Mandi....Dario Biasotto

 

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From: "Daniele Dal Don" <digami@libero.it>
Subject: Saluti 1/S/84.
Date: Sun, 22 Sept 2002

SALVE A TUTTI, SONO L'EX CAPORAL MAGGIORE DAL DON DANIELE 1 / S / 84 VORREI SALUTARE TUTTI QUELLI CHE MI HANNO CONOSCIUTO , IN PARTICOLARE IL TEN. COL. BARCONE E MARESCIALLO MAZZOLI ED  MIRABILE.

SE QUALCUNO LI CONOSCE , PORTATEGLI I MIEI SALUTI

GRAZIE.

 

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From: "Roberto Ferronato" <r.ferronato@galactica.it>
Subject: 5 ottobre 2002. 
Date: Thu, 17 Sept 2002

 

Stiamo cercando urgentemente il Cap. Sergio Tamai classe 1963.

Vi preghiamo, se ne avete i mezzi, di segnalarci il modo per poterci mettere in contatto con lui.

Cordiali saluti.

Raffaella Lachin e gli altri compagni della 5° L

 

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From: "Stefano Simionato" <stefanosimionato@libero.it>
Subject: V Raduno A.L.T.A.
Date: Sun, 15 Sept 2002

 

Che nostalgia! Quasi 25 anni dopo, oggi ho preso la moto...

Sono il Lagunare in congedo Stefano Simionato, 1° 1977, fuciliere assaltatore e furiere della 3^ Cp "Isonzo", 1° Btg Lagunari "Serenissima" di Malcontenta. 

Ho sempre tenuto nel cuore, in tutti questi anni, il mio Battaglione, la mia Compagnia, il mio vecchio comandante, l'allora Cap. Diego Tocco, persona magnifica. Ho letto sulla stampa locale del raduno a San Donà di Piave: non potendo partecipare domenica, per impegni già presi da tempo, oggi pomeriggio, sabato 14.9.02, ho quasi volato sull'asfalto della S.S. Triestina per arrivare a San Donà.

In tutti questi anni avevo cercato di non farmi coinvolgere più: amici m'invitavano alle attività dell' A.L.T.A. e, cortesemente, rifiutavo, perchè sapevo che la nostalgia per uno dei più bei periodi della mia vita sarebbe stata pesante da sopportare. Oggi non ho saputo resistere. Ho assistito alle cerimonie di commemorazione che inauguravano il V raduno dell' A.L.T.A e vi giuro che rivedere dopo tanto tempo dei giovani baffi e tanti nonni, bianchi come me, mi ha profondamente commosso, così come il tuffo di quella corona d'alloro gettata nel Piave. Da ragazzo, portavo mio nonno, ragazzo del '99 e Cavaliere di Vittorio Veneto, a queste cerimonie: oggi sono orgoglioso di prendervi parte in prima persona, e ci porto mio figlio. Perchè la memoria non vada mai perduta.

Mando un  caloroso saluto a tutti i baffi, in congedo e in servizio, in particolare naturalmente a quelli del '77, all'allora Cap. Tocco, ai S. Ten. Krajcirik e Pivetta, ai Lag. Roberto Falcioni di Roma, Giovanni Tarlà di Chirignago, Fabio Bisello di Mestre, Stefano Pinos di Portogruaro, Pino Radetich, Mirko Silvestri e Mirko Todeschini di Venezia, Dino Da Lio di Salzano, Ivano Puliero di Spinea, mio amico d'infanzia, e a tutti coloro di cui la memoria non mi fa grazia per il loro nome, ma il cui ricordo mi è sempre caro.

"QUANDO EL LEON ALSA EA COA, TUTE E BESTIE SBASSA EA SUA!" (Motto della 3^ Isonzo)

 

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From: "Barbara Bendinelli" <fedbendi@tin.it>
Subject: Auguri. 
Date: Tue, 01 Aug 2002

 

Mi chiamo Barbara, sono un'appassionata del San Marco.

Pensate che alle mie figlie, ad una audizione per lo Zecchino d'oro, tanti anni fa, ho fatto cantare l'inno del San Marco (quello vecchio).

Ora tiro di sciabola, la mia sciabola si chiama rudit leo, stampato nella coccia.

Vi faccio un mare d'auguri.

Barbara Bendinelli

 

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From: "Gianni A. Mimo" <anartimilano@tiscali.it>
Subject: Situazione sito e varie altre.
Date: Fri, 24 May 2002

 

Ciao Pierangelo,

come sempre di tanto in tanto, entro a visitare il sito, devo effettivamente dire che quello che fu' il sito ufficiale ALTA è oramai improponibile, spero che in un qualche modo il sito ALTA-BG possa divenire sito nazionale. Ho anche letto, con un pò di amarezza la storia del nostro scrivano "Dino Doveri", devo dire che ancora una volta chi vuole fare qualche cosa di utile, viene purtroppo castrato.

All'amico Doveri che non conosco dico di NON MOLLARE e per te la speranza di un riconoscimento per il lavoro che svolgi a favore dell'associazione.

Un caro saluto e San Marco!

Gianni A. Mimo

 

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From: "Carlos García" <martes772000@yahoo.es>
Subject: Greetings from Spain 
Date: Thu, 28 May 2002

 

Hi Lagunari,

Sorry I can´t speak Italian, I hope you will understand my English.

I am a Spanishman who is very interested in combat diving. I have seen your site about Lagunari and your pics of frogmen training with helicopters, gommoni...They are excellent and show some ways of training.

Do you know where I can get more pics of this training ways?

Best regards and mille gracie!

 

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From: "Luciano Tedeschi" <ltedeschi@tin.it>
Subject: Lagunari nel cuore.
Date: Fri, 24 May 2002

 

Caro Pierangelo,
adopero il tu anche se non ci conosciamo perché penso che tra persone che credono nelle stesse cose ed hanno un passato legato ad esperienze comuni sia lecito farlo,
Ho seguito, e seguo, gli sviluppi dovuti alla comunicazione di Dino Doveri; sembra che pesanti motivazioni lo spingano a restarsene 'accasermato' in attesa di eventi favorevoli. La sua lettera non mi narra fatti ignoti. Attenzione, nulla so di quanto sia avvenuto alla riunione citata, né credo lo saprò mai. È il fatto in se stesso che si ripresenta puntualmente in ogni organizzazione: esiste sempre una linea, un pensiero 'sacerdotale' che non va contraddetto pena la scomunica. Mi fermo qui.
Scrivo piuttosto per dare pubblica notizia di cosa significhi per me essere un Lagunare 'dentro'. Comincerò con il nostro motto «Come lo scoglio infrango, come l'onda travolgo». Per un triestino, quale sono, vedere il mare aggredire lo scoglio è cosa normale. Sembra una violenza gratuita, ma così non è. Le due potenze naturali, lo scoglio con la sua immanenza e l'onda con la sua mutabilita, sono una necessaria all'altro, e non per banale filosofia: dietro questo 'infrango' e 'travolgo' si nasconde la vita. In tenera età, prima di prestare servizio militare, ero studente di scienze naturali. L'onda che attacca, pur se frantumata e apparentemente vinta, lascia sempre delle ferite nello scoglio; sono piccole nicchie dove forme di vita deboli, che devono crescere, trovano riparo e nutrimento. Guai se l'onda cessasse di aggredire negando così il prezioso nutrimento; guai se lo scoglio non fosse ogni volta ferito e generasse nuove 'tane'. È un lavoro lungo e paziente (e patior significa patire, patire perché qualcosa si realizzi). Non è solo lo scoglio che infrange. La mia tesi era sui lamellibranchi della laguna di Grado e di Marano (capelonghe, capesante, caperozoli etc.). Ebbene, in modo più nascosto, le dune delle bocche di laguna fanno lo stesso lavoro. Impediscono ai flutti di entrare e rovesciare i fondali, difendono la vita nascosta nelle sabbia. C'è sempre un'onda più potente che ferisce la duna ed entra con tutto il suo furore. Di nuovo: guai se così non fosse, mancherebbe prezioso nutrimento che il solo fluire e refluire delle acque dalle bocche non è in grado di trasportare. Il motto ben si adatta alle genti venete, la pazienza e la solidarietà (cioè solidità) dei pescatori, illustrata da Dino in suo racconto; la pazienza dei contadini delle bocche del Po, con i raccolti a richio di una piena del grande fiume (l'onda). Quanta paziena (patimento), ma quanta vita. Rispondo in parte anche al Maresciallo Guido Alessandro. Caro maresciallo, io non la conosco, ma come vede le doti 'lagunari' sono tali da trovarsi in ogni parte d'Italia, specie nel bel Sud, con la pazienza 'pietrosa' di chi vive verso la montagna od il frizzante (ondoso) temperamento dei napoletani e della gente di mare. Ben vengano giovani che tramandino tradizioni legate a questi valori: operare e patire per la vita. Se serve, anche dare la propria vita perché gli altri possano continuare vivere.
Continuo con il nostro amato Mao. Venezia ha quale emblema il leone di S. Marco. Un leone appisolato, con il Libro tra le zampe. Il leone è grande, potente, pigro, lascia che siano le leonesse a cacciare. Ma può anche montare in rabbia e chiudere quel Libro. Essere Lagunare per me ha significato prendere coscienza delle mie possibilità, imparare a patire con tranquillità, fare ciò che devo fare con onestà. Ma mi anche insegnato a portare le mie opinioni con coraggio, a stringere il libro nella mano, a non avere paura del confronto. Se qualcuno teme le opinioni altrui fa presto a confondere il libro con la spada. E può arrivare il momento in cui bisogna difendere ciò che è proprio, creduto, internamente sacro anche con la spada. Mi hanno insegnato a farlo e continuo a farlo.
Caro Pierangelo, Dino è stato ferito; secondo il suo racconto ha mostrato il libro e gli altri hanno sfoderato la spada. Non ha voluto fare altrettanto. A titolo personale gli ho rivolto un invito a proseguire nella collaborazione con te; con dispiacere perché lo avrei voluto dalla mia parte, egoisticamente, per far crescere la mia povera 'locanda'.

Per quanto detto sopra (i valori 'lagunari') credo che oltre alla Associazione L.T.A. esista anche una Fratellanza Lagunare, che non ha registri, che non conta i soci, che comprende molti che della tessera non hanno interesse. Lavoriamo assieme per tutte e due le realtà. Io ho già scelto il lavoro silenzioso per la seconda, anche se porto con orgoglio i simboli di lagunare in congedo.
Invito altri a farsi vivi con Dino, sostenerlo in questo suo patire momentaneo. Sia oggi 'scoglio' e domani 'onda' impetuosa e fantasiosa per rinovellare per tutti noi momenti felici.
S. MARCO!


Lagunare Luciano Tedeschi

 

 

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From: "Guido"
Subject: Dino non mollare!!!
Date: Sat, 11 May 2002

 

Carissimo Pierangelo, è con profondo rammarico che leggo la lettera di Dino DOVERI, colgo tra le righe l’amarezza di un Uomo che io mi pregio di conoscere molto bene.

Comincio con il presentarmi, sono il Maresciallo Guido ALESSANDRO, ho avuto modo di conoscere Dino in varie occasioni, una cosa che posso dire è questa; Dino è stato uno dei pochi Lagunari appartenenti all’Associazione “A.L.T.A.” che è venuto più volte in caserma a parlare con i nostri volontari in servizio, portando come contributo la sua memoria storica, vissuta in seno alla nostra specialità, parlando dei Lagunari, e trattando tutti gli aspetti, com' eravamo come ci siamo trasformati e cosa si prospetta per il futuro.

La cosa più importante di tutto questo è che non ho visto molti “ex Lagunari” darsi da fare come Dino, e io ne incontro spesso di personaggi che tenendo fede al tradizionale “magna e bevi ” sanno solo dire "ai mie tempi era tutto diverso..noi si che si faceva il vero lagunare".

Bene, io non sono un “vecio lagunare”, non sono nemmeno tanto giovane, ho 22 anni di servizio, di cui 21 ai Lagunari,  posso dire di aver visto passare più di qualche scaglione.. secondo me i veri Lagunari sono tutti, sia chi lo ha fatto 30 anni fa, che chi è attualmente in servizio, sono indubbiamente cambiati i tempi, ci sono stati dei rivoluzionamenti sia del personale in servizio, sia delle sedi, resta il fatto che tutti siamo stati Lagunari, tutti siamo Lagunari, e con questo spirito che i vecchi si dovrebbero avvicinare ai giovani in servizio, con lo spirito e l’entusiasmo di Dino, ma come capita spesso chi ha delle iniziative positive è sempre preso di mira da parte di chi si sente in qualche modo “fottere“ dai buoni propositi altrui, in quanto delinea la passività in cui sta cadendo l’Associazione da un pò di tempo a questa parte ne rapporti con il personale in servizio.

Concludo facendo una personale considerazione, ne avessimo in seno all’Associazione di ex Lagunari come Dino, pronta a regalare tempo ai giovani in servizio per raccontare cosa è l’associazione e portare la memoria storica degli anni scorsi. Eppure, nonostante sia ormai risaputo che i Lagunari sono su base volontaria, quindi non più reclutamento regionale ma giovani che arrivano da tutte le regioni d’Italia, cui ti assicuro non mancano le motivazioni ne lo spirito di corpo per sentirsi Lagunari “veri”; c’è qualcuno che parla ancora del fatto che i Lagunari hanno perso il loro dialetto, cosa che ha un suo fondamento, però  è anche vero che questi ragionamenti non avvicinano i giovani in servizio verso l’Associazione anzi, tenuto conto che sono la gran parte meridionali non si può che avere un’impressione negativa davanti a tali affermazioni, bisogna guardare avanti, abbiamo le prime donne nei Lagunari, fate come Dino venite fuori, fatevi vedere, richiedete delle bacheche presso le nostre sedi di servizio, dove poter esporre un notiziario dell’A.L.T.A., nessun Comandante dirà mai di no.

Un caro saluto a Dino DOVERI da tutti i Pirati di S. ANDREA, SAN MARCO!

 

Maresciallo Guido ALESSANDRO

 

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From: "Dino Doveri" <d.doveri@libero.it>
Subject: Arrivederci.
Date: Sat, 04 May 2002

Caro Presidente,

ho ricevuto alcune sollecitazioni nel continuare quello che un pò alla volta, coloro che mi hanno letto sul Tuo sito, hanno chiamato "Racconti di naja".

Un particolare ringraziamento all'Amico Lagunare Renzo Benettolo che ci segue dal Malawi in Africa, che ha apprezzato il mio modesto e sicuramente sgrammaticato ed in baruffa permanente con la sintassi, lavoro "letterario", ma che ha soprattutto capito il mio amore per il reparto e conosce il lavoro che per questa passione, svolgo e ho svolto.

Un grazie a tutti coloro che mi hanno affidato i loro archivi fotografici, poi pubblicati sul Tuo sito e il cui smarrimento o danneggiamento avrebbe costituito per loro, una gravissima perdita, ma avendo intuito la mia grande passione, hanno rischiato e vivaddio, sono stati ricompensati dal vedere i propri ricordi di Lagunari, visibili in quello che ormai oggi "è" la Comunicazione mondiale e cioè Internet.

Ciò non di meno, a causa di quello che NON è successo durante l'ultima Assemblea Generale dei Soci dell'A.L.T.A. effettuatasi Sabato 20 Aprile 2002 a Treviso,ho deciso di assumere pure io un atteggiamento statico ed attendistico, come evidentemente i Presidenti di Sezione presenti hanno scelto di acquisire relativamente alle problematiche associative, quindi, pure sapendo di farti cosa sgradita, sono  costretto ad interrompere una collaborazione che sopratutto con la Tua indiscussa professionalità, stava dando nel sito Internet della Sezione di Bergamo (mi chiedo a proposito, quando riuscirai a far capire all'Associazione che il Sito di Bergamo merita di assurgere al grado di sito nazionale dell'AL.T.A., -CHE SE NON VADO ERRANDO, NON HA SUBITO AGGIORNAMENTI DAL GIUGNO O LUGLIO DELL'ANNO SCORSO- oggi siamo al 5 Maggio 2002), degli ottimi risultati, e non solo, perché anche al di fuori di Internet siamo riusciti a collaborare in una maniera estremamente positiva per i Lagunari e che direi, rispecchia quello che io chiamo "Spirito di Corpo Lagunare". La decisione in oggetto è causata dalla convinzione che purtroppo collaborando e concretizzando degli ottimi risultati con e per la Tua Squisita persona, nel contempo il mio operato va anche a favore di un'Associazione più che mai fredda e disinteressata e che durante l'assemblea di cui sopra, mi ha fatto capire con atteggiamenti irridenti, gratuiti, alla Santoro di Samarcanda per intenderci, di certi "dottori" consiglieri nazionali presidenti d'assemblea, negandomi altri presidenti di sezione, con la più totale mancanza di senso del dibattito e della democraticità di cui continuano a riempirsi la bocca, di concedermi di avvalermi del diritto di replica e così strategicamente privarmi di esporre precisazioni indiscutibilmente necessarie per "smontare" agli assonnati e disinteressati presenti, alcune loro affermazioni esternate sapendo benissimo di giocare sulle scorrette e purtroppo ormai abitudinarie interpretazioni di concetti o parole che significano tutt'altro. O addirittura, di criminalizzare il fatto che io stavo registrando il dibattito che tutto sommato aveva delle connessioni con la mia persona, come se in un'assemblea dell'A.L.T.A., dovessero venir dette cose di tale vitale e segreta importanza da metter in crisi il futuro dei convenuti (sappia il Lagunare che mi ha richiamato, stravolto e sull'orlo del collasso, perché mi aveva colto, ahimè, quale orrendo delitto, nel registrare quanto si stava dicendo durante il dibattito, che io avevo ritenuto di fare cosa implicitamente ininfluente, solo per il semplice fatto che durante altre assemblee a cui avevo partecipato, avevo visto anche altri, tanto per far nomi, come il Lagunare Remigio Bergamini o il Lagunare Pier Giorgio Lugo ed ancora un altro Lagunare di cui non rammento il titolo, far uso del mini registratore), proprio per, richiamandomi alla "ironica? battuta?" del consigliere Pizzighello indirizzatami con sapiente scelta di tempo,"...parchè..ghetu da sentitela stanote???...", evidentemente i suddetti intendevano riesaminare con calma ed attenzione ciò che era risultato dai vari dibattiti. Nessuno aveva al tempo, sollevato alcunché ne di protesta ne di indignazione, quindi mi viene il dubbio che l'indignazione del suddetto Lagunare, sia nata non per il fatto in se stesso, ma nei confronti della persona, cosa anche questa che dimostra il clima che ho trovato 

nell'intervento.

E pensare che di quella persona, proprio perché ha sulle spalle i grossi oneri della Protezione Civile, avevo la massima stima!

Ma le cose del mondo, che come tutti sanno, vanno dalle più alte vette di splendore umano alle più imprevedibili pochezze sempre dell'umano essere, possono riservare chissà qual'altre edificanti sorprese!

Per cui chidendoTi in virtù dell'amicizia e dal cameratismo che ci accomuna (inteso come appartenenza alla stessa specialità militare..., sai..., con i tempi che corrono e con le accuse che mi sono state fatte, vorrei affermare chiaramente quello che, accidenti, scrivo e dico, senza essere ulteriormente inviso e depauperato da chicchessia) di pubblicare il testo, integralmente. Ti Ringrazio.

"Ad majora".

San Marco!!!

Lagunare in congedo Dino Doveri.

 

Dietro Sua esplicita richiesta pubblico integralmente la lettera del Lagunare Dino Doveri. Fedele e fidato collaboratore che con il suo attento apporto ha contribuito alla crescita del sito.

Spero solamente che possa tornare quanto prima sulla decisione presa.

Caro Dino,

TUTTI i Lagunari Ti ringraziano per quanto hai fatto.

Buon vento e come sempre San Marco!

Pierangelo Zanotti

 

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From: "Renzo Benettolo" <italrenzo@malawi.net>
Subject: Due righe! 
Date: Thu, 28 Mar 2002

Caro Pierangelo,
visito spesso questo ottimo sito che tu dirigi primo perché essendo socio A.L.T.A. qui mi trovo in famiglia, e secondo perché vivendo all'estero ho necessità anche di assaporare aria di Patria, e qui sinceramente, io la respiro.
É mia opinione comunque che la sezione "Chi scrive" si meriti un impegno maggiore da parte di tutti noi Lagunari, con un supporto concreto in termini di corrispondenza Lagunare, che attualmente purtroppo mi sembra scarseggi un pò.

Al contrario un elogio in questo senso, penso sia doveroso e più che giusto, accreditarlo al Lagunare Dino Doveri, per il suo costante impegno e per il suo simpatico diario.
"Grazie Dino! E varda che semo tuti qua che spetemo ea 7a. puntada! Ciao!"
Un salutone
San Marco!
Renzo Benettolo - Malawi
 

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From: "Dino Doveri" <d.doveri@libero.it>
Subject: 6ª Puntata.
Date: Sun, 03 Mar 2002

Ciao Presidente,

eccomi a dar seguito a quello che sarà una pietra miliare nella letteratura militare (perdonatemi la modestia,...ho scritto "una pietra miliare"..., non un "best seller"). L'uccellino me lo dice che non sono molto seguito in questa mia fatica, ma "nemo profeta in patria",per cui aspetteremo con pazienza i giusti riconoscimenti accademici.

Vi avevo lasciati o miei innumerevoli lettori, immagino le notti insonni in attesa del seguito, al momento in cui dalla Compagnia Mortai ci viene ventilata la neccessità del trasferimento di uno di noi, al famigerato Btg. "Isonzo" di Villa Vicentina. Dunque, l'inghippo è presto svelato ed il Tenete Turchi ci spiega: un raccomandato veneziano, Specialista al Tiro, certo De Bei, che già attualmente è in convalescenza per una infernale infiammazione alla lingua (sapremo poi, dovuta al metodico ed indefesso esercizio del leccamento di orifizi di "certi che contano"), deve per forza essere trasferito da Villa Vicentina a Malcontenta, questioni di alta logistica lo impongono, per cui dal "Marghera" sarà trasferito uno che andrà a coprire il suo posto all'"Isonzo". Datosi che con la penuria di buoni mortaisti che andava evidenziandosi, il Comandante di Compagnia, Capitano Maddalena, aveva almeno, così ci fu detto, stabilito che chi doveva andarsene a Villa Triste doveva essere colui che risultava il peggiore del corso mortaisti! Ed il Tenente Turchi, sottolineando che il peggiore era quel Lagunare che era stato allontanato proprio perchè non sentisse questo discorso (come dicevo nella precedente puntata, il tizio era una certo Salvagno, chioggiotto, pescatore purosangue, piccolo ma con una forza notevole, forse proprio per questo era stato destinato tra i mortaisti perchè in altro caso sarebbe stato un mistero, visto che era quasi analfabeta e con una predisposizione ai numeri quasi nulla), quindi, a meno che qualcuno non avesse voluto essere trasferito al suo posto, il Salvagno era di partenza. Ad un attento esame del viso del Tenete Turchi, chi fosse portato alla psicologia ed alla connessione con le nostre espressioni che ci tradiscono, avrebbe capito che il tutto aveva schifato l'Ufficiale ed in più vedevamo trasparire dagli occhi del Vice Comandante di Compagnia, un senso di pena per il Salvagno. Ora,miei cari e cerebrali ex commilitoni, andrò a scoprire uno degli aspetti più privati della mia personalità, dandolo in pasto alla vostra squisita e disponibile sensibilità: sicchè, seduta stante mi permetto di chiedere (con il dovuto rispetto verso l'ufficiale, attenzione, ricordate che siamo nel 1966), la ragione di quel disgusto non saputo celare durante l'esposizione dei fatti; il Tenente Turchi ci spiega allora, che il Salvagno era di condizione economica molto, diciamo, precaria e la condizione di pescatore lo metteva ancor più in balia di questa contingenza, tant'è vero che effettivamente il nostro, godeva di licenze settimanali per andare in famiglia per espletare l'attività della pesca e con il ricavato, tirare avanti alla meno peggio, come diverse famiglie di chioggiotti, allora, erano obbligati fare.

Dovete sapere o miei assidui lettori,che io, pur nato a Jesolo, vissi sino all'età di quindici anni in quel di Chioggia, quindi chi più di me sapeva qual'era l'effetiva e a volte spaventosa situazione di certe famiglie di pescatori; poi, se vogliamo assommare anche la nostalgia che assale il clodiense tipico quando lascia la sua amata isola, ritenni che all'ingenuo e sprovveduto Salvagno, gli stavano preparando un piattino niente male e che io non potevo permettere, spinto anche dalla simpatia che ho verso i chioggiotti, che questa cosa avenisse. Il giorno stesso mi presentai chiedendo rapporto con il Vice Comandante di Compagnia e lì in fureria, gli spiattellai la mia idea di sostituire il  Salvagno nel trasferimento a Villa Vicentina. Per la verità, il Tenete Turchi ebbe un momento di meraviglia, cercò di farmi desistere, mi assicurò che stavo portando avanti il corso da mortaista con apprezzabili risultati e che alla fine del corso mi avrebbe proposto alla promozione a Caporale. Quì devo dire, fui toccato su di una corda che ha sempre suonato forte nella mia personalità e cioè l'orgoglio e la remunerazione al comportamento, con dei meriti riconosciuti ed attribuiti; sono sincero, ebbene sì, fui tentato di rimanere......, sai..Caporale, il baffetto nero che avresti messo alla spalla... poi... poi ripensando all'Amico Lagunare Chioggiotto Salvagno, decisi, a ramengo anche i Caporali (che come opinava il grande Totò, erano l'antitesi degli Uomini): via a Villa Triste! Ma, miei avidi fans, il trasferimento non avvenne immediatamente. Feci a tempo a vivere al Btg. Anf. "Marghera", ancora degli splendidi ed idimenticabili momenti. Partecipai ad una allarme, che vide tutto il Battaglione pronto per partire verso orizzonti di gloria, alle prime luci dell'alba di una mattina di fine Agosto: ho ancora nella mente quella che poteva essere una sequenza di un attuale film di guerra; tutti gli M113 schierati in formazione di partenza, tutti noi con armi e bagagli, davanti al proprio carro, i camion pieni di attrezzature, altri traportavano gli incursori con il loro fazzoletto nero come la morte, le campagnole con il loro cannone senza rinculo, moto dei portaordini che scorazzavano da tutte le parti a non so cha fare, fumo, grida dei sottufficiali, alcuni ufficiali che si godevano il quadro fumandosi una sigaretta, il rombo creato dalle accellerate degli M113, poi tutti dentro al portellone, fuori subito con la testa dal portellone superiore per goderci tutta questa scena tra il semi isterico e l'epico. Ci sentivamo di far parte di un'entità invincibile: I Lagunari per l'appunto. Usciti dalla caserma come pazzi, per poi rientrare dal comprensorio addestramento, per alcuni istanti sembrò davvero di partire verso un imperscrutabile ma sicuramente glorioso ignoto. Che tempi... Che tempi!

Oppure, miei cari e sottovalutati amici, bella anche da ricordare la guardia ai carburanti, dove mi permisi, una delle mie prime guardie, presentandosi il fatto che un cacciatore sparasse un cartuccetta calibro 12 ad un pennuto che passava sopra i bidoni di benzina e il sottoscritto sentendo i pallini cadere sopra i suddetti bidoni ed immaginando per conseguenza un disastroso incendio dei carburanti, ritenne di simulare con Garand scarico, l'armamento del semiautomatico in ordinanza, per cui il classico rumore metallico dell'otturatore che va in sede, fece scappare il cacciatore di cui sopra, non dopo aver dato prova di imprevedibile velocità (correva con gli stivaloni alla coscia), e di grande agilità (si rialzò da una cascatona clamorosa, con una piroetta che aveva dell'incredibile). Che tempi... Che tempi!

Prima di partire fui anche gratificato della conoscenza (si fa per dire... diciamo più una presa d'atto d'esistenza), di personaggi come il Tenete Mangione, che, ringraziavo Dio tutti i giorni perchè non era lui il nostro Comandante, in quel breve lasso di tempo nel quale rimasi al "Marghera", mi punì un paio di volte (...stai punito "minchione a tre punte"...), con la sua classica e gutturale esclamazione, non seppi mai perchè: si aggirava per la caserma ed il primo che incontrava gli ammollava una punizione, sic et simpliciter, perchè così era. Di contro, giuro, non ho mai scontato quelle punizioni, perchè controllando sulla famosa tabella, il mio nome non c'era. Si vede che si divertiva a farti venire la diarrea fine a se stessa. L'ho visto all'ultima elezione del consiglio nazionale A.L.T.A., l'odierno Mangione, mi si dice che è Colonello o Generale non ricordo, il piglio è più morbido l'accenno al sorriso più frequente, i capelli però sono brizzolati se non bianchi, il mento in fuori, l'occhio sempre rapace pur se velato dall'occhiale. Ero seduto a qualche fila dietro di lui me lo squadravo attentamente, pensavo a tutto quello che gli avevo augurato e a quello che mi ero ripromesso di dirgli se lo avessi incontrato da civile: ecco che invece tutto viene visto con la filosofia degli anni trascorsi (trentasei) e mi sono voltato da un'altra parte. Per di più, sono anche andato a leggermi in seguito, il suo libro "Venezia e le Truppe Anfibie" e mi è parso, a prescindere su alcuni punti da cui dissento, un buon lavoro! Altra persona che mi è rimasta nella mente come un marchio a fuoco e che della quale, ogni tanto, quando l'occasione lo richiede, racconto l'anneddottico contatto che ebbi con lui: si tratta dell'allora Capitano, oraGenerale, Carlo De Benedictis; non era della mia Compagnia, ma ogni tanto anche quest'ufficiale aveva preso l'abitudine di schieraci per trasfoderci quello che secondo lui era il giusto modo di vivere il servizio militare in caserma. Un pomeriggio, caldo bestiale, di quello che ti auguri che qualcuno non si metta in testa di farti fare qualche bella ora di addestramento o marcia, veniamo inquadrati, Dio ti ringrazio, non in tuta da combattimento, cosa che almeno presupponeva un qualche cosa di tranquillo, nello spazio antistante al Comando di Battaglione, cosa mai avvenuta prima, la palazzina Jesolo per capirci, in una specie di cortiletto che adesso non c'è più, meno male che eravamo all'ombra della palazzina, ad aspettare il da farsi. Dopo poco apparve quello che poi mi fu detto era il Capitano De Benedictis: la caserma A. Bafile e tutto il rispettivo spazio è un cesso d'immondizia! Disse. Noi ovviamente a tale affermazione avemmo i nostri più che giustificati dubbi, (ovviamente in silenzio, senza profferir parola), ogni dannato momento che succedeva che non avevamo incarico da svolgere, o per una ragione o per un altra, eravamo lì a tirar su cicche e cartine, foglie e fili d'erba, insomma tutto quello che non era di natura marziale. Ciò non di meno, siccome ai tempi ciò che asseriva un ufficiale era Vangelo, nessuno di noi si sognò di esternare un qualche disaccordo con quanto affermato. Ma era la voce dell'uomo che ti metteva in soggezione: parlava senza muovere le labbra, usciva un sibilo di parole così foneticamente dure e dette a voce bassa, che ti raggelavano la schiena anche se c'era una temperatura africana; la divisa (d'estate, camicia, cravatta, pantaloni e basco) era immacolata, riga perfetta ai pantaloni, scarpe specchievoli, non un accenno di sudore, basco calcato in testa come da regolamento, occhialini d'oro, sguardo gelido, cosa ci mostra? Eh...amici miei, non ve lo sognereste mai se qui non ve lo dicessi io, ora: un piccolo portacenere di cristallo che con noncuranza estrae dal taschino della camicia. A cosa serve? Ma a metterci la cenere delle sigarette, diciamo noi. Si! Ma quando? Ci guardiamo in faccia interrogandoci con lo sguardo. Che il nostro ci stia prendendo per i glutei? Ma ovviamente quando si fuma, ci vien da incolti, a rispondere. Ebbene Gentil Signori... si è quasi giusto, ma... siggiunge il Capitano De Benedictis, specialmodo quando si fuma all'aperto! E nel mentre si accende una languida, mi sembra, Marlboro, ed ogni due o tre tirate versa la cenere nel minuscolo posacenere. All'aperto. Non la getta a terra, la cenere. La versa nel posacenere!!! ....Miei cari Lagunaretti, solo così facendo potrete non lordare la vostra caserma di cenere e quant'altro: si produce l'immondizia, la si gestisce versandola provvisoriamente in qualche contenitore adatto e poi quando se ne presenterà l'occasione, si farà confluire il tutto nel primo cestino o bidone dell'immondizia che troverò! Ebbene, sprovveduti lettori che siete errivati sino a questo punto del mio raccontare, io ebbi la folgorazione ricoducibile a quella di San Paolo sulla via di Damasco: o questo quì era una delle più grandi prese per il didietro che possa accadere ad un Lagunare di media portata, o il nostro De Benedictis ci sta fornendo gratutitamente un dogma... un dogma di vita! Orbene, quando la racconto, dopo trentasei anni, molti mi dicono che in quel momento avemmo a che fare con un pazzo maniaco. Io non so se l'odierno Generale Carlo De Benedictis sia un pazzo maniaco (so che a tutt'oggi ha ottenuto il dottorato in psicologia e psicoanalisi e quindi esercita questa professione), so che nella mia auto di servizio, quando produco cartine, fogli, documenti scaduti, materiale cartaceo od altro, io, Lagunare classe 46, Rgt. Lagunari Serenissima, mi sembra ancora sano di mente nonostante l'età, non butto niente dal finestrino ma metto tutto sotto il sedile ed una volta ogni due o tre giorni riempio un contenitore che getterò poi in un cassonetto dell'immondizia! Anche il Generale De Benedictis l'ho visto ancora dopo il congedo. L'ho visto per la seconda volta dopo trentasei anni a Villa Vicentina durante il raduno annuale dei Leoni dell'Isonzo che si tiene generalmente in Ottobre: ebbene, cosa mi è passato per la testa? Il Generale si è impegnato durante il pranzo che di seguito avevamo, nel ricordare i bei tempi passati e puntualizzare su due o tre asserzioni che si erano sentite durante le allocuzioni dei vari oratori; ci è mancato poco che mi mettessi a piangere per quello che ho rivissuto sentendo le sue parole; ho frenato la commozione a fatica ma ci sono riuscito, perchè così si conviene ad un Lagunare. E poi su quanto egli ha asserito in relazione a cose esternate durante la cerimonia, ebbene, ecco cosa ha vissuto il mio corpo e l'adrenalina ancora mi ha fatto gonfiare il torace (e purtroppo l'attuale pancetta), perchè in quel momento dopo anni di appartenenza alla realtà associativa dei Lagunari in congedo, io mi sono sentito un Lagunare! Come trentasei anni fa! Ebbene, miei cari compagni di percorso, anche questa volta ho sconfinato dai racconti di naja. Poi dovevo portarvi con me nel trasferimento dal Btg. Anf. "Marghera" al Btg. Anf. "Isonzo" di Villa Triste, ma i ricordi ed il presente hanno fatto deviare la penna, anzi il tasto: vi prometto, miei fedeli e numerosi lettori, che finalmente la prossima puntata andremo in Friuli, ma sempre con i Lagunari!

San Marco!!!

 

Lagunare in congedo Dino Doveri.

 

 

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From: Piero_rm <piero_rm@libero.it>

Subject: M.llo Alberto Mantovani.
Date: Tue, 15 Jan 2002

Esploratore di Sant'Andrea 1981 cerca il suo Maresciallo Alberto Mantovani avendone perso recentemente i recapiti.
Ringrazio chiunque possa darmi sue notizie o fargli sapere che lo sto cercando.
San Marco a tutti.

 

Piero Savi

 

Il Lagunare Savi ha rintracciato il M.llo Mantovani e per ringraziarci, ci ha inviato una ricca serie di immagini della sua vita lagunare.

 
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