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rassegna stampa  
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Soldati a San Marco tra turisti e vu’ cumprà

I primi lagunari hanno iniziato il servizio di pattugliamento a Venezia

 

Hanno preso servizio ieri i lagunari adibiti alla sorveglianza degli uffici giudiziari veneziani, nell’ambito dell’operazione "Strade sicure", avviata dal governo in tutta Italia. Si tratta dell’aggiornamento del dispositivo di sorveglianza dinamica delle zone più delicate del centro storico di Venezia. In tenuta non mimetica, anfibi da sbarco, pistola e manganello i primi quattro militari hanno iniziato il servizio alle 13: due di pattuglia nella zona di Rialto, altri due in piazza San Marco; ogni coppia in compagnia di un poliziotto o di un carabiniere per ciascuno dei quattro turni previsti nell’arco delle 24 ore. Fino a ieri mattina, la sorveglianza era garantita, con turni di sei ore, da due carabinieri o due poliziotti: grazie all’utilizzo dei lagunari, le forze dell’ordine "risparmieranno" otto uomini al giorno che, nelle intenzioni del questore, potranno essere utilizzati per l’attività di repressione del commercio abusivo nel centro storico. La presenza di un carabiniere o poliziotto assieme ai lagunari è indispensabile: i militari, infatti, non possono operare controlli di documenti, né fermi o arresti, non avendo funzioni di polizia giudiziaria. Uno dei lagunari impiegati ieri a Rialto è un sergente con alle spalle numerose missioni in Kosovo, Iraq e Libano, ma non mancherà anche personale femminile. Il loro compito sarà di vigilare sulle sedi giudiziarie, compiendo giri di ricongnizione nell’area Marciana e di Rialto. L’impiego dei militari non porterà sostanziali modifiche ai livelli di sicurezza degli uffici giudiziari: mentre in quelli di San Marco, che ospitano l’antimafia, l’ingresso è limitato e comunque regolato da un servizio di portineria, nelle altre sedi non esiste alcun sistema di controllo. In linea generale molti, soprattutto a San Marco, si augurano che l’arrivo dei militari e l’aumento degli agenti in servizio possa garantire maggiori controlli. Soprattutto i commercianti della Piazza, stanchi di vedere centinaia di turisti bivaccare a pochi passi dalla Basilica o dietro il cantiere del Campanile, e irritati dalla presenza dei venditori abusiivi.
      Anche a Treviso trenta militari sono impiegati da ieri mattina in compiti di sicurezza nell'area dell'aeroporto Canova. L'iniziativa è stata illustrata dal prefetto, Vittorio Capocelli, assieme alle autorità comunali e provinciali ed ai vertici delle forze di polizia. Era presente anche il comandante del 1/o Fod, gen. Mario Marioli. I militari opereranno assieme agli agenti di altre forze, secondo turni di più pattuglie, coordinate dalla Polaria. La base logistica del personale, proveniente dal 5/o Reggimento «Superga» di Portogruaro (Venezia), sarà Treviso. Il provvedimento, messo a punto nei giorni scorsi dal Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblicata, è stato salutato con soddisfazione in particolare dal vicesindaco di Treviso, Giancarlo Gentilini. Il questore, Carmine Damiano, ha parlato dell'impiego dei militari come di una misura che consentirà di «alleggerire l'impegno delle forze di polizia impiegate normalmente all'aeroporto in modo da poterle utilizzare in compiti di prevenzione sul territorio. L'esercito costituisce una risorsa - ha sottolineato il gen. Marioli - che consente alle autorità politiche un grado di libertà supplementare e sicuramente prezioso».

 

 

 

  
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Estratto da Il Gazzettino, 12 agosto 2009.

  
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