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Lagunari in Libano nel segno della pace

 

 «La situazione è tranquilla nonostante quello che succede a Gaza. La gente era felice nel rivederci e in molti ci hanno detto che allora eravamo sinceri quando abbiano promesso, nel 2006, che saremmo tornati. Siamo stati accolti più che bene, naturalmente è aumentata l’attenzione da quando a Gaza sono ripresi gli scontri», il colonnello Arturo Nitti comandante del Reggimento Serenissima dei Lagunari è entusiasta dell’accoglienza ricevuta dalla popolazione del Libano del sud dove per la seconda volta, in due anni, i suoi uomini sono impegnati in una missione Onu. In una zona del Libano martoriata dalla guerra tra Israele ed Ezbollah di tre anni fa e terminata con la mediazione internazionale e l’intervento delle Nazioni Unite.  «Abbiamo già definito diversi progetti che ora dovranno essere finanziati, vanno dalla realizzazione di condotte fognarie all’asfaltatura di strade, dalla realizzazione di impianti sportivi alla sistemazione della rete idrica ad impianti di illuminazione pubblica», spiega Nitti. «Naturalmente verranno stabilite delle priorità in base anche alle richieste dei sindaci».  Nitti racconta di un Libano dove non manca il lavoro sia per le donne, sia per il reggimento. «Un lavoro che dà soddisfazione. Soprattutto quando riusciamo a fare felice qualcuno. Come ad esempio i ragazzini delle scuole ai quali prima di Natale abbiamo consegnato i regali che tanti privati e vari enti di Venezia e della sua provincia ci hanno consegnato quando siamo partiti. E’ stato il più bel regalo per noi il sorriso e gli occhi illuminati dalla gioia di quei bambini», racconta dal comando del Reggimento di stanza a Marakah. Oltre all’attività di pattugliamento della zona, per verificare che non vi siano movimenti di armi e truppe da parte delle milizie Ezbollah verso i confini con Israele, i lagunari sono impegnati nella prevenzione sanitaria nei cinquanta villaggi che si trovano all’interno dell’area di loro competenza. «I nostri medici, tra cui un pediatra, sono impegnati quotidianamente in visite ambulatoriali. Dove non esiste una struttura che li può ospitare utilizziamo una nostra ambulanza. Quest’anno possiamo anche impiegare un ecografo portatile», spiega il colonnello Nitti. «Tra le altre cose stiamo individuando una struttura sanitaria a cui donare un altro ecografo che un’azienda sanitaria veneta ci ha consegnato per donarlo alla popolazione. Sono già stati consegnati i due ecompattatori per la raccolta di rifiuti solidi urbani. Uno dei problemi di questa zona sono i rifiuti che vengono abbandonati ovunque col serio rischio di creare problemi igenico sanitari».  Ma come racconta il comandante dei lagunari il rapporto con la popolazione si costruisce anche tramite attività ricreative. «Una delle prime cose che alcuni sindaci mi hanno chiesto è stata quella di rifare il torneo di calcio come nella passata missione. Anche perchè loro in quell’occasione ci hanno strapazzati e pensano di ripetere il successo. Ma non sanno che quest’anno ho preparato una nuova squadra».

 

  
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Estratto da La Nuova Venezia, 06 gennaio 2009.

  
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