Comunicato del Presidente Nazionale del luglio 1999.

Miei Lagunari

Per il servizio di Leva suonano già le campane a morto, da quando una legge dello Stato consente, di fatto, ai giovani di scegliere fra due forme di servizio: obbligatorio ed una forma sostitutiva. Prevedibili le conseguenze sul piano del gettito degli scaglioni: nel 1998 oltre 70.000 obiettori di coscienza. Il colpo di grazia alla Leva, poi. lo ha inflitto sul piano morale una personalità politica affermando che la  Leva è "una tassa da abolire affermazione che ha affossato definitivamente il servizio militare già da diversi anni sottoposto agli attacchi di strati sempre più numerosi della società italiana. Mi sorge una domanda "Ma se il servizio di Leva è soltanto una tassa, io per quarant'anni, invece di essere un educatore di giovani (come ritenevo), sarei stato solo un esattore di tasse??" Ritorno indietro nel tempo e penso ai miei soldati: a quello dell'88° Reggimento che, durante una esercitazione, vedendomi in disparte al rancio, riempie la sua gavetta di pasta e me la porge dicendo "Sig. Tenente mangia" ricordo Francesco MURDACA del 46° Reggimento che confidandomi i suoi più intimi pensieri mi pregava "Sig. Capitano scrivi questo a mia moglie" ricordo il Sottotenente Franco VEDOVA del Battaglione "Marghera" che durante una esercitazione a Valle Vecchia sentendo le mie sollecitazioni per  superare più in fretta il canale di Brussa, si alza in mezzo al fango stravolto dalla fatica e dice "Comandante ma cosa pretende di più? Io e i miei uomini le stiamo dando l'anima!". Infine ricordo Giuseppe ARCARA della Brigata "Mameli" lasciato all'osservatorio di una esercitazione per sistemare l'impianto di amplificazione. Al mio arrivo, nel pomeriggio, alla domanda se avesse mangiato mi rispose ridendo, mostrandomi un panino con dentro solo una foglia di insalata non si preoccupi Generale, è tutto a posto". Se questi erano venuti soltanto per pagare una tassa, perchè mi trattavano così? Penso ancora all'esperienza di Presidente Nazionale dei Lagunari in congedo. Penso a Simone PALLOTTA che mi scrive da Roma il suo disagio a sentire i luoghi comuni sul servizio militare da lui svolto come un modesto contributo alla Nazione, quel luogo dove vivono i nostri genitori, le nostre sorelle, i nostri amici": Penso a Franco VENTURI che tornerebbe a rifare l'AUC ed il servizio di prima nomina ritenuto un periodo importante di formazione; penso a Giorgio BERGAMO che mi ha definito il suo servizio un'esperienza, un bel periodo di fratellanza, positivo al di la anche di periodi critici sempre possibili" penso a Lucio DE ROCCO che del servizio militare sottolinea "la solidarietà umana che si riscontra nel disagio nella durezza del lavoro. Un periodo che ti accomunava con qualsiasi profilo di persona per condividerne la fatica": Infine, penso a quei Lagunari che oggi mi salutano chiamandomi "Comandante" riconoscimento del segno lasciato dall'allora Comandante di Reggimento sui giovani. Ma perchè tutte queste persone verrebbero spontaneamente a iscriversi in una Associazione che ricorda il servizio militare se questo fosse veramente una tassa? Certamente sulla Leva tanto ci sarebbe da dire: molte cose andrebbero razionalizzate e riviste eliminando alcune isole di inefficienza, ma ciò non vuol dire che per questo essa debba essere abolita. La leva ha in sè dei valori certamente affievoliti nella società attuale: lo spirito del sacrificio, il coinvolgimento e la responsabilizzazione (chi non ricorda il primo servizio di guardia di notte?) la solidarietà verso i più deboli psicologicamente, la scuola di comunità. Ridurre tutto ciò ad "una tassa da abolire" serve a portare acqua al mulino delle forze disgregatrici di questa nostra società rivolte a distruggere i Valori in cui crediamo e per questo condividiamo quei provvedimenti in itinere per salvaguardare in parte il servizio di leva pur tenendo conto delle sue dffcoltà (gettito della classe, istituzione del servizio civìle, bilancio).

SAN MARCO!

Lagunare Generale                                                                                                                                                                                                           Antonio ASSENZA

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