7 bis) il cuore lagunare trionfa sempre

 

28 gennaio 2008 pomeriggio

 

Ovvero, siamo entrati nel posto di ristoro dell'aeroporto attorno alle 14.00; ora il sole sta declinando e siamo volti al parcheggio per riprendere il viaggio di ritorno. Sommano 180 km, praticamente in linea retta a est, prua 90.00. Chi ci guarda direbbe che siamo, come dire... allegri. Il "morbin" (traducibile in "allegria dilagante") che ci ha accompagnati nel volo è scoppiato del tutto nel cibare. Mangia e bevi, alla fine dai nostri cuori è prorotto il canto; patriottico, popolare, cameratesco, da caserma, condito con risate contagiose. Mentre si va a passo marziale sull'onda di "O Forza lagunare...", - ormai la canta anche l'alpino - un attimo di stanchezza ci coglie. Ma chi ha voglia di tornare nei bui cieli su una distesa d'acqua? E qui il cuore lagunare di Dino trionfa con uno spettacoloso "tutti a casa mia" a Jesolo. Quali sublimi parole, che miele per le orecchie del popolo distrutto dall'impresa mangereccia. E quale splendida occasione di vedere il carnevale del litorale veneto. Chissà quali specialità da gustare. Il problema ora è trovare un acconcio mezzo di trasporto; intanto "si seguita a marciar...". Poi una visione idilliaca: una BMW 760Li, mica briciole, ferma con due signorine (crediamo), una in abiti etnici - si dice così, no? - del Sol Levante, assistita da una minigonna, che pulisce il vetro anteriore. Signori, giù il cappello, perché il vate si avvicina con fare gattesco e ronfante miagola qualcosa che non ci è dato sapere. Le gentili portano le delicate manine alla bocca per emettere quegli strani suoni che per loro corrispondo ad una risata. Inchini da ambo le parti, poi vediamo Dino salire al posto di guida e fare cenno di avvicinarci. "Come potete vedere, il chioggiotto, il povero marinante ha provveduto per Lor Signori. Prego accomodarsi. Prossima fermata casa mia". E sgommando si va e si riprende a cantare. Peccato che la strada per l'uscita dall'aeroporto sia ignota - e non siamo nelle migliori condizioni di lucidità per orientarci al volo. Alla fine, con ardita manovra per i campi, si imbocca una secondaria, che da qualche parte pur porterà.
 

Comodi, al caldo, sorseggiamo un tonificante caffè in quel di Jesolo. Domani è un altro giorno. "Gobo tu pare, goba ta mare...", "El capitan della compagnia...", "Sì sì Trieste, io t'amo sempre..."
"San Marco, San Marco..."

(sempre che il direttore riesca ad inserirlo, del viaggio è disponibile un filmato - ndr Comunicherò appena disponibile on-line).

 

Il Cuore Lagunare di Dino

 

Giapponesi a Tessera

 

 

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