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Resoconto di una giornata sul campo

Nei canneti della laguna corrono i «Leoni di San Marco»

     
 

Caserma "Pepe", al Lido di Venezia: come nel resto della città anche qui respiri l'arte e la storia. All'imbarcadero invece del vaporetto che porta a San Marco c'è un "mototopo" - come si chiama l'imbarcazione a fondo piatto tipica della laguna - che naviga verso Sant'Andrea, antico forte che sorge in laguna. Oppure flotte verso la Malcontenta, un altro dei luoghi dove hanno casa i lagunari. Un Reggimento che risale all'epoca antica dei Dogi e ha sempre reclutato i propri soldati fra i giovani di Venezia e della sua provincia, soprattutto fra chi vive nei paesi della costa. Alla "Pepe" ci sono il Comando di Reggimento e una compagnia addestrativa; a Sant'Andrea c'è la compagnia mezzi nautici; alla Malcontenta una compagnia servizi e il battaglione (3 compagnie anfibie e una mortai). intanto prosegue l'addestramento operativo con il raggruppamento San Marco, i fanti di marina che come i lagunari sul proprio vessillo hanno il celebre leone. "Con il San Marco - sostiene l'aiutante Parodi, 49 anni, milanese prestato a Venezia - stiamo affinando una cooperazione che consentirà migliori automatismi nelle operazioni congiunte specie all'estero". Mentre il mototopo scoppietta verso Sant'Andrea, il Colonnello Comandante del Reggimento ci spiega come si può entrare in forza al Reggimento da volontario. Entro i primi 120-140 giorni il giovane di leva nel Reggimento può domandare di arruolarsi come volontario; transita per 3 mesi in un reggimento addestramento volontari (RAV); se ha un incarico di esploratore anfibio, pilota natanti o pilota mezzi anfibi viene assegnato per 6-8 settimane alla scuola dei lagunari a Venezia; diversamente va a quella di Cesano per la specializzazione (dalle 4 alle 8 settimane). Si diventa invece "anfibi" solo dopo 12 settimane di addestramento con i "San Marco" all'isola di Pedagne (Brindisi). Sempre entro i primi 120 giorni anche i militari di altri corpi possono chiedere di fare i volontari nei lagunari. La trafila è la stessa degli altri. La selezione è identica a quella per i paracadutisti con in più la prova di nuoto.

 

ZZZ, ZZZ, ZZZ. Stramaledette queste zanzare. Sembrano elicotteri e non si può nemmeno sparargli. Il fatto è che nella laguna di Venezia è difficile sfuggire alle punture di questi insetti anche se lo spray della farmacia dell'Esercito è efficace. Ce ne accorgiamo quando assieme al plotone esploratori - gli specialisti nelle ricognizioni su distanze fra i 10-15 chilometri, un pò come i "recon" della Marina - su tre gommoni ci inoltriamo in laguna fra canneti e barene fra cui, ci dicono, strisciano biscioni (i "carbonassi") e zampettano topi grossi come conigli (i "pantegani"). Noi siamo fortunati e vediamo alzarsi in volo solo stormi di splendidi aironi. In mimetica, anfibi di tela e gomma veniamo "presi in carico" da un nucleo del plotone (25 uomini): il tenente Cantieri ci fa da cicerone mentre i suoi uomini - sottufficiali e ragazzi volontari - si addestrano: Quarto d'Altino, Cà Rossa, fiume Tese, laguna di Marano, Treporti, isola della Certosa. Ecco i nomi delle località che incontriamo come li ritroviamo sul taccuino. "Il corso di specializzazione per entrare nel plotone esploratori dura 4 settimane - dice Canteri - per la leva e 8 per i volontari. C'è alla fine un esame che insiste sugli aspetti psicologici e fisici di questo incarico. I sottufficiali sono invece abilitati ad usare gli apparecchi sub ad aria e ossigeno e forse in futuro saranno addestrati come demolitori ostacoli antisbarco". Pur essendo a luglio, accidenti, piove. E così acqua attorno, sopra, sotto e... dentro perchè i gommoni talvolta si arenano nella fanghiglia e allora bisogna sguazzare per rimetterli a navigare. L'esercitazione continua in perfetto atteggiamento tattico. Fino a quando non si comincia a parlare di panini, salami e insaccarti vari, vino bianco e rosè. Addestramento concluso e ritorno a Sant'Andrea dove in mattinata solo la pazienza del maresciallo Lazzarini aveva potuto sopportarci sull'LVTP-7, il mezzo da sbarco cingolato anfibio di cui sono dotati i lagunari che in dotazione hanno anche motozattere e barchini. In quanto ad armi contano sui Beretta in calibro 5,56, le solite MG, le Browning 12,7, i mortai da 120 (verranno quelli da 60?), il Milan e il Tow.

 

Al poligono di Cao Malnisio il giorno prima avevamo incontrato la compagnia volontari in addestramento, giovani caporali che dichiarano quasi all'unisono: "diventare Ufficiali? Mica siamo matti. al massimo Sottufficiali, così saremo sempre operativi!". 

 

 

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Venezia
La città ha visto nascere, crescere ed affermarsi la specialità più giovane dell'Esercito Italiano: i Lagunari.

 

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La laguna veneta
Rappresenta da sempre il luogo ideale per esercitarsi.

 

Quale futuro per la specialità?
Il futuro?
I Lagunari dovranno essere sempre pronti ad operare ovunque sarà loro richiesto.

 

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